La spiaggia della Regina Giovanna è una piscina naturale sita al capo di Sorrento, città famosa ai più per le sue spiagge e i borghi marinari. Ovviamente non solo Sorrento ma anche le città limitrofe come Meta, Massalubrense, Sant’Agnello e Piano hanno voce in capitolo.
Molte sono le spiagge turistiche, quasi tutte, molto spesso attrezzate per un turismo di quantità e non di qualità. Infatti trovare spiagge isolate, non praticate da una moltitudine di persone, non affollate è sempre più raro. Oggi parleremo di una delle più belle della nostra costa secondo il mio modesto parere, “la spiaggia della Regina Giovanna” nota ai popolani semplicemente come Regina Giovanna.
Questa spiaggia oltre alla bellezza paesaggistica conserva anche un valore storico. Si può definire quasi una spiaggia segreta, accessibile solo a pochi.
Perchè è intitolata alla Regina Giovanna?
Si narra che la Regina Giovanna d’Angiò trascorreva piacevolmente le sue vacanze estive a Sorrento.
Avendo molti amanti ella si concedeva a loro proprio su questa spiaggia. Dopo aver usufruito di loro li faceva affogare dai sui soldati.
Nei pressi è presente anche la Villa di Pollio Felice datata primo secolo avanti cristo. Essa apparteneva a un console romano, era enorme, circa trentamila metri quadri con un panorama mozzafiato.
Oggi è possibile visitare solo ciò che resta della villa.
La spiaggia è una conchetta che ricorda quasi una piscina, ecco perchè molti la chiamano anche la piscina della Regina Giovanna.
Come arrivare alla spiaggia della Regina Giovanna?
La spiaggia delle Regina Giovanna è molto difficile da raggiungere, ed è possibile solo a piedi o molto più facilmente in barca.
Se si vuole raggiungere la spiaggia a piedi la partenza è al capo di Sorrento, nei pressi della chiesa. La discesa è molto piacevole, la risalita è molto più faticosa e impervia soprattutto dopo una giornata di mare. Il cammino è di circa un chilometro.
La leggenda della spiaggia
Come detto in precedenza la Regina Giovanna era solita formicare con i suoi amanti sulla spiaggia, molti dei quali perdevano la vita, la regina non poteva lasciare tracce. Durante le notti d’estate si narra che molte se sdraiano sulla sabbia della piscina odono ancora i gemiti di quelle orge che organizzava la regina.

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