Gli scavi di Pompei

Scavi di Pompei

Evento catastrofico che rese Pompei famosa non solo per la sua bellezza architettonica ma anche per i suo scavi fu l’eruzione del Vesuvio del 79 d.c. L’eruzione non distrusse solo Pompei ma anche città limitrofe come Ercolano e Castellammare di Stabia. Vi chiederete come facciamo a sapere tutto ciò. Dobbiamo tutto a Plinio il giovane che nei suoi racconti narra dell’eruzione che travolse le città Campane. Gli scavi per riportare alla luce la città sommersa dalla lava iniziarono qualche decennio dopo ma date le scarse tecnologie di cui usufruivano all’epoca i risultati non furono eclatanti anzi si interruppero qualche anno più tardi.

Quando iniziarono gli scavi di Pompei?

Solo nel 1500, per caso durante alcuni lavori presso le rive del fiume Sarno furono ritrovati alcuni utensili e monili di epoca romana, ma gli studiosi non associarono subito l’eruzione del 79 D.C. ai ritrovamenti.

A seguito di questi ritrovamenti, i Borboni vollero far crescere il proprio patrimonio appropriandosi dei reperti più in superficie. Iniziarono ufficialmente gli scavi di Pompei. Gli scavi mirarono solo a ritrovare e conservare pezzi di valore economico elevato, affreschi, statue utensili non ritenuti importanti vennero distrutti. Non si mirava a riportare alla luce la città infatti il materiale scavato veniva depositato sulle poche strutture ed edifici che erano stati riportati alla luce. Dopo la costruzione di alcuni cantieri che non portarono nessuna scoperta si interruppero gli scavi.

Molto importante fu l’opera di convincimento della moglie di Ferdinando delle due Sicilie, che convinse il marito a riprendere gli scavi, interrotti per alcuni buchi nell’acqua. Questa volta l’intento era diverso. Si mirava a riscoprire la storia.

Le tecniche di scavo

Fù adottata un altra tecnica di scavo che permetteva agli edifici riportati alla luce di rimanere intatti e soprattutto vietava di trasportare i manufatti o i dipinti nel museo di Portici. Si iniziò a creare un vero e proprio Museo all’interno del Museo. Col passare del tempo molti furono i ritrovamenti, addirittura 18 corpi di persone che scappavano dall’eruzione.

Solo nel ventesimo secolo ci fu una svolta decisiva. Si cominciò a scavare con più intensità affidando i lavori a privati. Questo comportò una perdita di manufatti di alto valore ma allo stesso tempo fu importante per avre informazioni sulla disposizione della città romana. Infatti si arrivò a scoprire anche le coordinate del porto di Pompei nei pressi del fiume Sarno.

Prima si pensava che le case romane erano tutte ad un piano ma alcuni affreschi dimostrarono che oltre alle ville a livello terra c’erano anche palazzi che raggiungevano i due o i tre piani. Quindi si adottò un altro metodo di scavo più preciso ma che portava via più tempo, dopo questo cambio furono riportate alla luce case con più piani, la teoria si rivelò giusta.

Pompei e le guerre mondiali

Gli scavi ebbero un colpo d’arresto durante i periodi delle guerre. I fondi della regione Campania non erano destinati più agli Scavi di Pompei ma a rifornire militarmente i soldati. Oltre a questo brusco stop, gli archeologi si dovettero preoccupare anche di preservare le proprie scoperte dai bombardamenti dell’aviazione nemica. Napoli fu una delle città più colpite, ingenti furono i danni alle strutture Pompeane, molto del patrimonio artistico e culturale fin all’ora scoperto andò in frantumi.

Scavi di Pompei patrimonio dell’Unesco

Dopo le guerre gli scavi riprendono a grande velocità. Con le nuove tecnologie si scava molto più in fretta. Ormai la mappa della città era chiara. Anfiteatro, porto , fori, domus romane, templi. Proprio come una vera e propria città moderna. Nel 1997 arriva anche l’incoronazione dell’Unione Europea che inserisce gli Scavi di Pompei nell’Unesco, la lista dei più importanti patrimoni culturali del mondo.

Ormai il complesso archeologico era diventato grandissimo, per restaurare tutto il complesso le spese erano ingenti. Per questo l’Unione Europea diede una grossa mano con fondi europei.

scavi di pompei

Eventi

Gli scavi di Pompei sono tutt’oggi meta di milioni di turisti ogni anno. Molto spesso vengono organizzati anche tour notturni del parco, un immagine bellissima, il tramonto condito da migliaia di anni di storia, un atmosfera da vivere, un esperienza da provare.

Oltre agli scavi di Pompei nella vicina Napoli possiamo ammirare opere artistiche pregevoli ricche di storia e leggenda. Una delle statue marmoree più visitate è quella del Cristo Velato, una scultura che ritrae Gesù nei minimi particolari anatomici, molto strano che l’artista abbia fatto ciò solo grazie a un blocco di marmo e uno scalpello.

Biglietti e Ticket Scavi di Pompei, info e costi

Per gli scavi di Pompei è consigliato prenotare soprattutto negli orari di punta. Tutto on line sul sito del parco archeologico o su ticketone. Il parcheggio è facilmente reperibile ma attenti al prezzo! Molti ne approfittano.

Il parco apre gratis al pubblico

Grazie all’iniziativa del ministro dei beni culturali Italiano un giorno al mese, specificamente la prima domenica del mese il parco archeologico di Pompei apre al pubblico al costa simbolico di 1 euro. I biglietti vanno prenotati on line almeno due giorni prima, l’accesso al parco è riservato solo ai possessori del biglietto.

Quanto tempo serve per visitare gli scavi di Pompei?

La durata della visita mediamente è di circa due ore. Ovviamente è un tempo soggettivo molto variabile.

Per visitare in toto il parco della grandezza di circa 50 ettari c’è bisogno di molte più ore.

Scegliere una guida turistica è sempre la soluzione migliore per ottimizzare il tempo.

Qual’è il migliore ingresso del parco archeologico?

Gli scavi di Pompei hanno vari ingressi. L’ingresso geograficamente più conveniente per visitare subito tutti i luoghi più importanti del parco è quello di piazza Anfiteatro.

Quanto costa una guida per gli scavi di Pompei?

Una guida è fondamentale se non si è esperti di archeologia e si vuole conoscere la vera storia di Pompei.

I prezzi variano a seconda del gruppo di persone, in dodici si aggira sui 180 euro.

Non è facile orientarsi negli scavi di Pompei e vi assicuro che con una guida la visita cambia drasticamente.

Napoli è piena di detti e usanze popolari, una di queste è quella del “munaciello“. Non trascurando la liquefazione del Sangue di San Gennaro o la leggenda di Osso, Mastrosso e Calcagnosso.

Altro sito visitabile in maniera gratuita la prima domenica del mese è la Reggia di Caserta.

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Amante dei viaggi e della Storia.